Il mio anno particolare

Ita – Eng

Questo è un piccolo progetto pensato e creato con una carissima amica, ovvero Agostina.
Ma di cosa si tratta?
Nel 2015 ad Agostina è stato diagnosticato un tumore al seno.
Ha affrontato un’operazione, ha affrontato cicli di chemioterapia…
Tutto ciò potrebbe comportare dei contracolpi psicologici…
Quello che però mi ha colpito di Agostina è stato il suo modo di affrontare il tutto, la sua forza d’animo e il suo affrontare col sorriso ciò che tanti, purtroppo, non riescono ad affrontare.
Credo che la forza di volontà e la gioia di vivere siano molto importanti quando si tratta di affrontare delle prove così impegnative.
Tutto ciò, di comune  accordo, proviamo a raccontarlo attraverso i pensieri di Agostina e i miei scatti.
Vogliamo che questo piccolo progetto possa essere d’esempio e d’aiuto per chi quotidianamente affronta un tumore.

Signora mi dispiace, non sono cellule buone. Ho un tumore. Punto. Fanculo. Punto. Va bene. Punto.
Mi piace troppo ridere, mi fa bene. Sopporto tutto ridendo, anche Tumorino.
Si può sorridere mentre si piange, mentre è del tutto impossibile il contrario.
Tanti pensieri si affollano in testa: riguardo la vita e la morte. Bisogna sintetizzare per non impazzire. O si decide di vivere o si decide di morire. Inutile dirlo, io ho deciso di vivere.
Per me non è importante tanto il tempo in sé quanto gli attimi che lo fanno diventare tale. Raramente mi pento di quello che faccio perchè la consapevolezza che ogni singolo attimo non tornerà mi permette di dare la giusta importanza alle cose. L’incoscienza che caratterizza il mio approccio alla vita sbaraglia la paura. E senza paura ho fatto grandi cose. Dicono..
La vita mi ha fatto scendere delle lacrime ma non è riuscita a cancellarmi il sorriso. La vita mi ha spezzato il cuore ma non è riuscita a succhiarmi via l’anima. La vita mi ha rubato molte speranze ma non riesce a togliermi i miei sogni. La vita, col passare degli anni, potrà farmi apparire le rughe sul volto ma non riuscirà a far invecchiare il mio cuore.
Io non so fare a meno di stare sola con me stessa. E’ un bisogno ancestrale, è una conditio sine qua non della mia vita. Mi odio, mi amo, mi perdo, mi ritrovo e mi ricarico. Ascolto i miei respiri e mi lascio coccolare dai miei pensieri. All’inizio regna il caos poi la mente si arrende e come per magia trova la strada che porta alla serenità. E’ un continuo evolvermi, un continuo maturare le varie sfaccettature del mio Io.
Quando poi finisce tutto, inevitabilmente sei cambiata, ma in meglio. Perchè hai scoperto quella strana cosa chiamata pazienza, che in pochi conoscono veramente. E ti ritrovi stranamente amica del futuro. Il passato lo lasci alle spalle e a volte ti sembra di non averle vissute tu quelle giornate impegnative.
Delle volte ti emozioni a ricordare quanto sei stata forte e con quanti sorrisi hai affrontato tutto. Una nuova fierezza ti accompagna e la consapevolezza di quanto vali ti aiuta a superare ogni nuova prova che la vita ti presenta.
Possiamo sistemare la nostra sedia in spiaggia quante volte ci pare e piace, e piangere all’arrivo delle onde, ma la marea non ci ascolterà, il mare non tornerà indietro. Robert Winder
Le passioni ti permettono di far vibrare di nuovo l’anima in un balletto di rinascita. Ti riportano in vita dopo circostanze avverse. E ti ricordano che la tua forza è prima di tutto la tua individualità.
Certi giorni non è semplice guardarsi indietro. Mi emoziono e piango senza sapere bene il perchè. Ma anche piangere fa bene, se non si esagera.
Nel percorso intrapreso da Agostina ci sono stati anche i fiori del dottor Edward Bach che sono 38 e agiscono trasformando i nostri stati emozionali negativi in positivi, come ad esempio la paura in coraggio, il pessimismo in ottimismo, l’ansia in tranquillità interiore. Non hanno controindicazioni e si possono usare in qualsiasi periodo della vita.
A livello fisico-materiale ci sono tanti medici specializzati che tentano di curarci, ma spesso la dimensione emozionale (da non confondere con quella psicologica) viene del tutto trascurata. Agostina ha affrontato un’operazione chirurgica e una chemioterapia affidandosi contemporaneamente ai fiori di Bach. Io sono stata un canale tra lei e questi fiori: ascoltandola, ho potuto consigliarle quelli più adatti, producendo delle miscele personalizzate che sono state in grado di offrirle un sostegno in un momento particolarmente difficile. Abbiamo utilizzato alcuni fiori all’inizio del percorso e altri durante il periodo post operatorio perché cambiando i suoi stati d’animo, occorreva modificare anche la “cura emozionale”.
E infatti ci saranno altri fiori per il futuro di Agostina perché ci saranno nuove situazioni da affrontare. Per ogni emozione negativa ci sarà un fiore diverso a sostenerla, perché è questo che fanno i fiori, per lei e per qualsiasi persona che desideri il loro aiuto.
Francesca Levis – Naturopata

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